Era il 7 marzo del 322 a.C. Esattamente 2300 anni fa chiudeva i suoi occhi a questo mondo Aristotele, icona senza tempo del Pensiero che pensa il Bene e del Pensare la Felicità come fine della vita umana, nello slancio verso il moralmente bello. Per antonomasia, chiamato Il Filosofo.
Dante lo incontra nel limbo con gli uomini illustri venuti prima di Cristo: Poi ch’innalzai un poco più le ciglia, vidi ‘l Maestro di color che sanno seder tra filosofica famiglia. Tutti lo miran, tutti onor li fanno.
E onore a Te ancora oggi, immortale Sapiente. Molto dobbiamo al tuo sguardo aperto e luminoso sulla bellezza umana.
Basterebbe il solo assunto Anima est quodammodo omnia (l’anima è in qualche modo tutte le cose, Tutto) per riconoscere l’altezza e la profondità del suo sentire la Vita, la Felicità, il Bene.
Riporto qui un passaggio della sua Etica, opera sublime nei secoli, dedicata al figlio Nicomaco. Un insegnamento ineguagliabile per questo nostro tempo. Alcuni tratti dell’uomo virtuoso, della persona di valore che vive e gode con la comunità di ciò che è moralmente bello:
“Ed è vero dell’uomo virtuoso che egli compie molte azioni in favore dei suoi amici e della patria, anche se dovesse morire per loro: egli, infatti, lascerà ricchezza, onori ed in genere i beni che sono oggetto di contesa, riservando a se stesso ciò che è bello. Preferirà, infatti, godere intensamente per poco tempo piuttosto che debolmente per molto, e vivere in bellezza un solo anno piuttosto che molti anni in qualche modo, e compiere una sola grande e bella azione piuttosto che molte piccole azioni.
Certo, è questo risultato che ottengono coloro che sacrificano la propria vita: ciò che scelgono per sé è, quindi, qualcosa di grande e di bello. E darebbero la loro ricchezza purché gli amici ne acquistassero una più grande, giacché l’amico ottiene ricchezza, e lui ciò che è bello: per conseguenza, il bene più grande lo attribuisce a sé. E per quanto riguarda onori e cariche è la stessa cosa: li lascerà, infatti, tutti all’amico; questo è bello per lui e degno di lode.
Per conseguenza, è giusto che sia giudicato uomo di valore, dal momento che preferisce ciò che è bello ad ogni altra cosa. Ed è possibile che egli lasci all’amico anche le azioni, e può essere più bello per lui offrire all’amico l’occasione di agire, piuttosto che agire lui stesso. Quindi, in tutte le cose degne di lode l’uomo di valore, manifestamente, attribuisce a se stesso la parte maggiore di ciò che è bello”.
Che possiamo diventare tutti sempre più persone di Valore!
Preferendo ciò che è Bello ad ogni altra cosa.