Eticrazia. Sarà la forma di governo del futuro. Sarà la bandiera innalzata dal Nuovo Umanesimo fondato finalmente sulla Virtù Umana e sulla Felicità delle Persone. L’Eticrazia si affermerà come l’inedito modo di concepire le relazioni sociali nel nome del Bene comune. Si tornerà a parlare un linguaggio politico puro, ricco di verità e declinato su comportamenti virtuosi di uomini e donne consapevoli del loro Valore, in quanto Esseri umani, Persone ricche di dignità. Si tratta di vincere timori e indolenza e osare la creazione di un nuovo valore, fiduciosi con Seneca che la fortuna aiuta gli audaci mentre il pigro si ostacola da solo. Giunto è il tempo del riscatto della Politica nella sua ricongiunzione con l’Etica. Bisogna abbozzare una forma di governo che finalmente rispecchi un atteggiamento mentale inedito, centrato su un Umanesimo molto più che genericamente nuovo, perché fondato finalmente sul Bene, vissuto in dinamiche virtuose e finalizzato alla Felicità delle Persone. L’auspicio è che l’Eticrazia si affermi come l’inedito modo di concepire le relazioni sociali in nome dell’armonia della Parte con il Tutto, permettendo e servendo il piacere sommo di vivere nell’Aldiquà.
Il new deal
Ah, se una voce raggiungesse i quattro angoli del mondo e con parole dense di passione e di garbo gridasse: “Ascoltate, dunque, voi Tanti che tanto avete sofferto! E anche voi, Pochi, che così poco avete considerato l’altrui dolore! Tendete l’orecchio alle parole da tempo taciute e i vostri occhi si preparino a vedere quell’alba che ogni cuore attende. Fortunata questa generazione che potrà dire di aver donato molto all’umanità, di aver creduto che ”nulla è più potente di un’idea di cui sia giunto il tempo”. Si sta concludendo il millenario e interminabile capitolo doloroso della (in-)civiltà che ci ha portato a questo momento storico, a un punto di non ritorno. Oggi siamo invitati all’appuntamento tanto sospirato con l’Amore Universale. Ci stava attendendo e l’Eticrazia fa tutti i preparativi per l’accoglienza. Il New Deal inarrestabile del Mondo Etico è iniziato”. Che meraviglia quando tutti si vince e la storia la si scrive senza il risentimento di quel che è stato.
Le democrazie sono malate: veleno in circolo, tossicità al limite. Inutile tentare di negare l’evidenza: quel potere, quel crtaos appunto delle varie -crazie è stato fino ad ora nelle mani dei Pochi. Anche quando il demos, il popolo appunto, è stato investito di sovranità attraverso “libere” elezioni, i fili sono sempre stati tirati dia Pochi. Più che responsabilizzato, il popolo è stato ammaliato. Antica la strategia: panem et circenses! Benessere e divertimento con intrattenimento e distrazione, per impedire di pensare e assopire il desiderio di verità. Oh Demos, oh Popolo! Altro che sovrano, sei stato vilmente sodomizzato.
Storia e muffa
Val comunque la pena un ultimo sguardo sereno al passato per poi lasciarlo al suo oblio e vedere come nel corso della loro millenaria storia gli uomini, pardon, alcuni uomini, abbiano trovato più soluzioni all’organizzazione della vita sociale, scegliendo tuttavia le modalità più adatte al caso per salvaguardare il proprio privilegio, facendo uso strumentale delle altre esistenze per celebrare la propria. Tra le più note e le più longeve, la Monarchia, da monos, uno solo. Ed ecco i libri di storia con il luogo stuolo di dinastie con i re e le regine, i faraoni e gli imperatori, gli zar, i califfi e tutti i capi con una qualche corona. Anche i papi, con la solenne e distintiva tiara sull’infallibile testa.
Ci fu anche l’esperienza della Oligarchia, come forma di regime politico in cui il potere era dichiaratamente nelle mani di pochi (oligoi) che si imponevano ai tanti per forza economica e sociale. Con essa non ha avuto grande successo neppure l’Aristocrazia: qui i pochi erano anche aristoi, i migliori, tali, di solito, solo perché ricchi. L’eccellenza umana tra i membri di una società si prendeva il compito di legiferare sulla vita e sulla morte della città. Le oligarchie sono sopravvissute sempre sotto altre mentite spoglie fino ai giorni nostri, anche sotto forma di società carbonare e segrete. Molto arcaica e legata l nome del greco Solone fu quell’esperienza aggregativa conosciuta come Timocrazia: i diritti e i doveri dei cittadini venivano stabiliti sulla base del censo (timé, appunto).
Mai del tutto è mancato chi voleva Dio come gestore supremo di ogni convivenza e propugnava la Teocrazia come panacea religiosa in grado di curare i mali sociali creati dalle forme di governo laiche, quando non atee e materialiste. E che dire dell’Anarchia? Proclamare addirittura l’assenza di un arché, di un potere centrale dell’autorità di governo. Un osanna all’aggregazione acefala, capace di sussistere politicamente senza capi.
Demo-crazia
Anche se gli assolutismi e le tirannie, individualistiche o collettivistiche, hanno rigurgiti continui, lo stesso si dica tuttavia di accese passioni repubblicane che hanno portato a rivolte e secessioni con rituali scorrimenti di sangue. Dopo le catastrofi belliche del secolo scorso e gli effetti distruttivi delle dittature e delle loro ideologie, oggi pare – almeno è quanto io capisco – che la forma più evoluta di organizzazione politica sia oggi comunque considerata la democrazia. Si definisce come forma di governo in cui il potere risiede nel popolo (demos), che esercita la sua sovranità attraverso rappresentanze elettive e istituti diversi e che garantisce a ogni cittadino la partecipazione, su base di uguaglianza, all’esercizio del potere pubblico. Ben detto nei principi, ma quel che si grida – quando si è sinceri – è che le democrazie sono spaventosamente in crisi, fortemente, in forza anche delle voracità partitocratiche sempre più volte a occupare posizioni strategiche. Molte sono le cause attribuite a questo buio, compreso il già noto scivolamento corrosivo nella deriva demagogica, ossia quella pratica politica corrotta tendente a ottenere il consenso delle masse lusingando le loro aspirazioni. Lobbies finanziarie e potentati nascosti, complicità a vari strati, manipolazione delle informazioni e narcosi educative sono alcuni elementi cancerogeni delle democrazie ormai sature di falsità e ipocrisie che nessun oppiaceo consumistico riesce più a mascherare. Si avvera la profezia di Lincoln “Potrete ingannare tutti per un po’. Potrete ingannare qualcuno per sempre.. Ma non potrete ingannare tutti per sempre”.
No, non si potrà. L’inganno è finito. Inizia l’era dell’Eticrazia.
Al centro l’Etica
Comincia una nuova alfabetizzazione che riporrà al centro della Politica l’Etica, ma non senza aver vagliato il passo con la dovuta meticolosità critica. Quale Etica? Ritengo che sia spazio per meditare la scelta più adeguata anche se al momento sono persuaso che ci si debba ispirare ad un modello che abbia due caratteristiche di base. Per ragioni dedotte dallo stato di agonia in cui versa il cristianesimo, si dovrà evitare il condizionamento millenario della Carità. Quindi non solo che non si tratti di una morale a sfondo religioso elaborata teo-logicamente, ma anche che ci si avvalga di un’Etica filosofica non elaborata negli ultimi due millenni. Per quanto non siano mancate certo elaborazioni degne di considerazione per la genialità delle intelligenze che le hanno dato corpo, resta che esse non sono rimaste del tutto esenti dai condizionamenti storico-religiosi e culturali in cui hanno visto il giorno. A questo quadro, fa eccezione solo il pensiero etico di Nietzsche. Le sue penetranti osservazioni sulla genealogia della morale, la sua visione al di là del bene e del male, i concetti di volontà di potenza e di oltre-uomo rendono poderoso il suo sforzo e ad esso essere perennemente grati per aver riscoperto il valore della felicità e un uomo creatore di valori. L’originalità della concezione dell’eterno ritorno che ripropone la comprensione antica della circolarità della storia, infrangendo così il dogma della linearità giudaico-cristiana, sono una sicura ricchezza a cui attingere.
A momento, almeno in questa face di cambiamento, sembra tuttavia più accessibile a molti un etica pre-cristiana piuttosto che anti– cristiana. In ogni caso, sembra essere venuto il tempo di un’etica in nessun modo etero-noma, proveniente e imposta dall’esterno, bensì auto-noma, quella dell’uomo misura di tutte le cose (Protagora), che tutto pensa da sé (Esiodo), che ascolta il lògos (Eraclito), che, in forza della virtù, è legge a se stesso (Aristotele). L’uomo che è consapevole di avere un dàimon del Bene che lo esorta a vivere la Felicità esercitando liberamente il proprio ingegno (Aristotele). In questo frangente sembra più utile riferirsi ad un’Etica capace di grande fascino teoretico e pratico con sontuosa presa sulla psicologia ed esorti ad osare: per quanto è possibile , bisogna comportarsi da immortali e far di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in noi (Aristotele). Inoltre, oggi, l’impianto etico più scientificamente solido, in grado di valorizzare la meglio la Politica e la nobiltà del suo ruolo sembra essere innegabilmente l’Etica aristotelica.
Il primo risultato sarà il meraviglioso tornare ad un linguaggio armonioso ispirato all’Amicizia, la virtù aristotelica cardine di ogni convivenza. Il suo statuto sarà essenzialmente centrato sul primato della Politica considerata come scienza e non più luogo di affarismo. Andrà perciò appreso il linguaggio dell’architettura etica che edifica ispirata dal moralmente bello in cui si riflette tutto ciò che buono, il Vero e il Giusto. poiché servirà una nuova alfabetizzazione anche dei legislatori, l’iter educativo dei rappresentanti del Popolo sarà severo, chiedendo la disposizione virtuosa permanente alla promozione del Bene per l’uomo, di ogni uomo, e il suo oggetto sarà il più alto dei beni raggiungibili mediante l’azione, la Felicità. Si muovono solo i primi passi, ma che giorni ci attendono!
Le continue delusioni e le reiterate inconcludenti promesse hanno talmente radicato nei cuori un senso di diffidenza e di sfiducia in cambiamenti sostanziali che la parola utopia sembra essere la reazione più comprensibile. Lo è tuttavia solo per chi non crede nelle grandi risorse di cui dispone l’anima umana e le virtù che l’intelligenza umana sa tradurre in comportamenti. Che direte, voi scettici, quando le persone proveranno gioia a parlare di liberalità, di magnificenza, di magnanimità, di bonarietà, di affabilità, di sincerità, di garbo e di pudore? Cosa accadrà a questo mondo quando uomini e donne di valore cominceranno a vivere ispirati coraggiosamente dall’amore per la vita, senza più cedere ai soprusi che impone la lege del denaro e avranno la saggezza di compiere scelte libere e responsabili per un presente caratterizzato da autosufficienza e perfezione?
Bene e Bellezza
E si immagina quando all’Azione per diffondere condizioni di vita in cui tutti avranno soddisfatte armoniosamente le necessità di una sussistenza gratificante si unirà la Contemplazione del Bene supremo della Felicità condivisa? Si provi a pensare a quando la schiavitù millenaria del denaro mancante sarà dissolta nella universale Prosperità senza tempo. La fatica del vivere cesserà e scorreranno fiumi di azioni virtuose motivate solamente dall’amore per il Bene. Dal piacere di farlo. Affascinati dalla Bellezza della vita. Certo che si dovrà parlare ancora di Giustizia. Sicuro che ancora saranno utili le leggi e serviranno i legislatori, ma sarà cambiata la consapevolezza e l’equità sarà l’anima delle scelte, suscitate dalla volontà di ricerca continua del giusto mezzo. Per mantenersi coerentemente orientati al fine, alla felicità di ognuno e di tutta la comunità umana. Un’estetica dell’Etica nella leggerezza di un flusso il più possibile naturale senza asfissianti sistemi.
Due secoli fa un filosofo parlava di Stato etico, una dottrina politica la sua secondo la quale esso non è semplicemente un’istituzione garante dei diritti dei singoli, ma la più alta espressione della vita spirituale della comunità umana, una sostanza etica consapevole di sé, nella cui volontà razionale e universale l’individuo realizza storicamente la sua libertà e assume un’esistenza concreta. Le parole sembravano belle, ma poi per lui il popolo era massa informe, priva di personalità e determinazione. Giustificava e esaltava la guerra … No, grazie.
Verso un Mondo Migliore
In itinere, Esseri umani scampati alla grande menzogna, cultori di un presente armonioso che rende razionale ed emotivamente intelligente ogni passato e ogni futuro, con l’Eticrazia celebreranno la globalizzazione dell’Altruismo. Senza violenza alcuna e di nessun genere, è iniziato il viaggio di uomini e donne che credono nel potere del Bene e che hanno una fiducia incrollabile nella vittoria dell’Amore Universale. Con pazienza e determinazione lavorano a produrre pensieri armoniosi, a diffondere emozioni positive, a generare relazioni autentiche.
Sono molto esigenti con se stessi: hanno cominciato a diventare innanzitutto loro per primi i testimoni dei valori che vogliono vedere realizzati nella società. Sono un piccolo fiume di persone semplici convinte che cambiare si può. Sono i Plinti e le Colonne del COEMM: Comitato Etico per un Mondo Migliore. Ne hanno accolto il Programma e si incontrano ogni mese nei Clemm: Comitati Locali Etici per un Mondo Migliore.
Non sono famose; sono persone semplici convinte che cambiare si può. Innamorate dell’Amore, desiderano con tutte le loro forze donare il bene maggiore al maggior numero, godendo in loro stesse ogni bellezza e ricchezza della vita e testimoniando agli altri le vie meravigliose della Felicità.
Perfetto. Non si poteva dirlo meglio
Grazie