Prepararsi all’Impatto!
La fine del nuovo ordine mondiale
Attendendo il ritorno dell’Età dell’Oro
La fine del nuovo ordine mondiale
Attendendo il ritorno dell’Età dell’Oro
È l’avviso che viene dato quando ormai l’urto sembra inevitabile. Serve giusto ad avere il tempo necessario per compiere le proprie scelte, sapendo poco o nulla di quel dopo in cui ritrovarsi a raccontare l’accaduto. Sono un ottimista e so che vivo in un Universo che vibra nella frequenza dell’amore, ma la rotta in questo momento è quella della collisione. Alla velocità della menzogna sistematica stiamo per andare a sbattere contro la barriera luminosa e alata della Verità. Un impatto dalla deflagrazione evolutiva dirompente, non tuttavia senza onde d’urto destabilizzanti. Perché giunga finalmente la risposta alla domanda delle domande: Chi siamo noi, veramente? Ho osato la risposta: noi siamo Esseri Aurei!
Il Libro Prepararsi all’impatto è una raccolta di saggi.
E l’ultimo di questi è un inno alla fiducia nella fine di questa era di disumanità.
E prova ad evocare il meraviglioso Antico Ordine Mondiale
Ce n’è stato uno, infatti. Una meraviglia! Si chiamava Età dell’Oro. Viene descritta come molto bella quella stagione, divinamente umana come nessun’altra, ma si è fatto di tutto per farcela dimenticare e offuscarne il ricordo. Un mito, ci veniva detto e ripetuto da chi aveva interesse a parlare di peccati originali e di salvezze da ottenere attraverso sacrifici perpetui. Una generazione dopo l’altra ad attraversare questa valle di lacrime, passando il tempo a lavorare per arricchire i signori dell’Età del Ferro. Era una normale e universale situazione di beatitudine, liquidata invece, sbrigativamente e con fastidio, per lo più come espressione di stravaganze e farneticazioni poetiche, senza alcun fondamento storico, quel tempo popolato da una stirpe aurea fu raschiato dalla memoria.
E così quella condizione è stata tanto screditata da farne nulla più di un puerile vaneggiamento. Consegnata al suo unico destino di dissolversi nell’oblio. Conveniva, naturalmente, trattarla in questo modo quella stagione odiata da quei Pochi che trassero invece enormi vantaggi dall’età del Ferro. Questa nostra, appunto, che stiamo drammaticamente vivendo nel suo imporsi feroce, ma forse anche con quell’esasperazione perversa che prelude al suo tragico epilogo. Giorni tremendi si stanno susseguendo, nella spietata sequenza della menzogna, e solo le menti attente intuiscono l’allestimento della scena finale del delirio, quel malato, malvagio e criminale proposito di sradicare l’umanità dalla sua natura. Lo chiamano Nuovo Ordine Mondiale. Il suo conio nel 1940. Voluto da chi? Perché non andava bene impegnarsi per ripristinare quello Antico? Il poeta greco Esiodo, 2700 anni or sono, lo descriveva così:
Gli dei immortali … fecero una stirpe aurea di uomini mortali, che vissero al tempo di Crono. Essi vivevano come numi, senza dolori, senza fatiche, senza pene. Non gravava su di loro la vecchiaia … si rallegravano in conviti in assenza di ogni male … avevano ogni sorta di beni: la terra fertile produceva spontaneamente frutti ricchi e copiosi. Benevoli e pacifici, abitavano nelle loro terre ricchi di greggi e amati dagli dei beati.
Meraviglia! Delle meraviglie! Per quale motivo dubitare che non dovesse essere davvero questo il giorno senza tramonto della nostra esistenza? Non è la condizione che avremmo desiderato tutti? Che permanesse nella sua eterna matrice? Invece, probabilmente non fu così, perché è lo stesso Esiodo a raccontarci che qualcosa accadde a innescare una progressiva deriva. Quella stirpe aurea venne scalzata da generazioni empie e bellicose, pervase da violenze e guerre cui sopravvissero solo coloro che si rifugiarono nelle Isole dei Beati. Degenerazione ancora incompleta: la depravazione ultima è affidata alla stirpe ferrea, artefice di un’era di dolore e di morte, senza più alcun pudore e alcuna giustizia. Da quando è in corso questo disumano obbrobrio? Da fino a dove riesce a risalire la memoria dei nostri padri e delle loro madri. Ci siamo dentro anche noi oggi. Ma stiamo per assistere alla sua implosione.
Prepararsi all’Impatto
Prepararsi all’impatto conviene. Per quanto sia un’eventualità senza un timer, sembra saggio prenderla sul serio, anche se non si dispone di criteri e di strumenti per una valutazione oggettiva dell’entità dell’urto. È una prima volta! Non ci sono informazioni per istruire ad un comportamento certo.
Forse non è questione di vita o di morte, ma di qualcosa di più estremo ancora: di rimanere prigionieri in un’esistenza talmente avvilita e annientata dalla schiavitù al punto da invocare rapida la fine dei propri giorni.
Oppure, da obbedienti e beoti, adeguarsi al nuovo ordine mondiale. Ci prepariamo all’impatto per salutare il ritorno degli Esseri Aurei!
Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto.
Giordano Bruno
Porta i libri ai prossimi eventi in cui sarò invitato: sarò felice di farti la dedica personalizzata!
Un abbraccio,