Che meraviglia la Scienza verso l’Amore! Che serva a espandere la nostra conoscenza di noi stessi in un mondo che svela ogni giorno frammenti di infinita bellezza! Fanno vibrare i cuori sensibili gli annunci di nuove scoperte perché sono la celebrazione delle potenzialità delle mente umana davanti all’ignoto. Nessuna profondità è tanto dentro da non poter essere cercata, nessun astro è tanto lontano da non voler essere scrutato. Le categorie di piccolo e grande sono ormai insignificanti per le misurazioni convenzionali e l’anno luce ha bisogno di un multiplo: affascinanti orizzonti del sapere stanno per svelarsi per il nostri stupore! Chi non prova curiosità quando si sente parlare di antimateria, di connettoma, del bosone di Higgs, detto la particella di Dio? E che dire dei cunicoli spazio-temporali, dell’epigenetica, del microbioma umano, della nanomedicina e delle neuroscienze, per far solo qualche nome a caso nella galassia scientifica degli ultimi cinquant’anni?
Qualcosa tuttavia sembra gettare ombre su questo mio entusiasmo quasi fanciullesco quando osservo quando accaduto (e sta accadendo) nel tempo della Pandemia indetta contro ogni evidenza veramente scientifica. Ciò significa che dobbiamo diffidare della scienza? No, di certo. Naturalmente si sa che ogni oggettività comporta sempre l’implicanza soggettiva dell’osservatore, ma questo non toglie che i dati possano essere confrontati e analizzabili con serenità e onestà. Una delle caratteristiche fondamentali della scienza è la misurabilità dei risultati, la quale, unita alla replicabilità dei processi per ottenerli porta alla validazione di quanto acquisito. Cosa ha disturbato, scientificamente parlando, la vicenda del Covit-19?
La mancanza di onestà intellettuale. Perché? Credo per due ragioni di fondo. La prima è data dalla matrice ideologica della procurata emergenza volta a modificare i comportamenti della popolazione mondiale inducendo un stato emotivo di allarme. Questo al fine di legittimare interventi eccezionali, quali le prolungate limitazioni delle libertà individuali, controllo medico sanitario sui cittadini in vista di soluzioni preventive di massa (vedi vaccini) e creando condizioni di esasperato indebitamento economico degli Stati. In questo scenario i detentori dell’informazione “ufficiale” dovevano avvalersi di alcuni “scienziati” da esporre sotto dettatura. Questi, per viltà o per denaro o per promesse allettanti o – pure possibile – per incompetenza, sono stati al gioco del generare confusione, in modo che l’autorità potesse imporre le giuste notizie da distribuire. In fondo, scenziati al soldo del deep state si sentono in una botte di ferro: basta rispettare le consegne.
La seconda ragione che ha dissacrato l’onestà intellettuale è la perdita del concetto etico di Virtù come scelta della misura adatta al raggiungimento dello scopo. Protagonismo ed ego molto accentuati hanno fatto in modo che si preferisse la visibilità televisiva e si evitasse il dialogo, strumento indispensabile per pervenire alla verità. Bastava l’atteggiamento etico dell’ascolto e del rispetto, della disponibilità ad accogliere anche punti di vista diversi e non banali. Poteva essere salutare volere effettivamente la priorità del bene comune amato e perseguito senza interessi secondari. Non è accaduto perché ha prevalso l’ideologia. Non tanto nel senso del parteggiare per un colore o per un altro, ma il dogma che la versione uffuciale fosse la sola incontestabilmente giusta.
L’apprendimento che ne esce è che gli scienziati veramente indipendenti sono pochi per il fatto che molti progetti di ricerca sono finanziati da privati: questi investono ingenti somme e non sempre per mecenatismo disinteressato. Sono tanti i ricercatori che non possono permettersi di esporre apertamente il proprio pensiero, pena l’essere cancellati da guadagni e carriera con la conclusione senza appello dei propri incarichi. Questi potentati privati orientano la ricerca scientifica (con attenzione particolare a quella farmaceutica) e hanno a cuore più i profitti da trarre dai risultati ottenuti che il bene comune. Per questa ragione devono anche posizionare in posti importanti della Pubblica Amministrazione i propri accoliti, protetti e ben foraggiati fin tanto che perseguono gli obiettivi sui quali sono stati catechizzati a dovere. Aristotele parla dell’Onore come uno dei beni maggiori a cui una vita etica può aspirare, ma qui mi pare che non sia il caso di toccare questo argomento.
Quindi? Come sempre in humanis ci sono più opzioni e si può scegliere. Personalmente ritengo utile che si cominci a pensare eticamente e veramente ad una Scienza verso l’Amore. Per il bene dell’intera Umanità. Ecco di seguito qualche considerazione, anche se al momento solo abbozzata, su cui poter riflettere per intravvedere un futuro ricco di scoperte che rendano il vivere sulla Terra un’esperienza paradisiaca di felicità diffusa.
1. Traiamo ispirazione da Nikola Tesla: “Lo sviluppo progressivo dell’uomo è legato direttamente alle invenzioni che sono il prodotto della mente creativa. Il suo scopo ultimo è il dominio completo della mente sul mondo materiale, l’imbrigliamento delle forze della natura per le necessità umane”. Questo lo spirito giusto, detto da uno scienziato guidato dalla fiducia incrollabile nel potere del pensiero e dal desiderio che le persone avessero libero e gratuito accesso alle risorse mette a disposizione della Natura. Oggi probabilmente avremmo tutti abbondanza di energia elettrica green e gratuita, ma il sig. Morgan non la vedeva alla stessa maniera. Eh, i soldi sono una faccenda importante.
2. Non c’è alcuno bisogno che le ricerche scientifiche siano finanziate da privati. Una Politica consapevole di essere di suo scienza architettonica in sommo grado, volta alla promozione della felicità di tutti i cittadini, non ha alcuna difficoltà a procurare, eticamente, le risorse per promuovere e supportare qualunque Progetto umanitario. Una nuova filosofia del denaro farà in modo che ogni Stato abbia tanta moneta quanta ne esige affinché esercitare liberamente il proprio ingegno ed essere felici sia un diritto e una prerogativa dei suoi cittadini. Naturalmente nello spirito proattivo di cooperazione al bene di tutti.
3. Si concorda che la scienza moderna è nata in Italia, con Galileo. Newton ha contribuito a formulare leggi fondamentali e Einstein ha mostrato che siamo in un Universo elegante ancora da scoprire in molti dei suoi segreti. Oggi siamo in un momento in cui sta avvenendo una riavvicinamento di interpretazioni del mondo da qualche secolo lontane. Religione, Filosofia e Scienza sembrano tornate a parlarsi. Un passo notevole anche se non vanno precipitati i tempi della conversazione, perché qualche imbarazzo non manca. Mentre Dio non sembra più morto, tuttavia difficilmente uno scienziato può vederlo nelle vesti di un Essere personale come è rappresentato nelle religioni monoteistiche, mentre presta attenzione e curiosità al concetto di Mente Universale. Quanto alla Filosofia, essa trova sempre più interesse da parte della Fisica. Albert Einstein diceva: “Le percezioni dei sensi non danno che indizi indiretti sul mondo esteriore. La realtà fisica non può essere affrontata da noi che per via speculativa … Sono portato a credere nella capacità del pensiero puro di dominare la realtà proprio come pensavano gli antichi Greci”.
4. E la via speculativa è feconda come non mai poiché si sta affermando una consapevolezza tra le più potenti. Scriveva già tempo fa Charles Haanel che “la più grande scoperta di tutti i secoli è di gran lunga il potere del pensiero. L’importanza di questa scoperta è stata un po’ lenta nel raggiungere la consapevolezza generale, ma è arrivata e ormai in ogni campo di ricerca l’importanza di questa suprema tra tutte le più grandi scoperte è stata dimostrata”. Forse non ancora così generale, ma destinata a cambiare profondamente la vita di chi la possiede perché la fiducia nel pensiero creativo dispiega un’energia che sigilla la felicità alla divinità: “Il pensiero raggiunge la sua più alta attività quando si immerge nelle sue stesse misteriose profondità; quando infrange gli angusti confini di se stesso e passa di verità in verità fino alla regione della luce eterna, dove tutto ciò che è, che era e che sarà si fonde in una grandiosa armonia”.
5. A taluni si spaventano per le conseguenza delle conquiste scientifiche, ossia per quanto la tecnologia possa spingerci alla sudditanza di macchine potenti usate da persone senza scrupoli, per scopi bellici. Il timore di essere disumanizzati dalle macchine riecheggiava già nel memorabile discorso di Charlie Chaplin: “La scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza (…)! Uomini-macchine, con macchine al posto del cervello e del cuore. Ma voi non siete macchine! Siete uomini”. La Scienza ispirata dall’Amore non permetterà che ci venga fatto alcun male, ma ricordarci che ci serve bontà e gentilezza è utile. La Scienza vera sarà giudicata con il principio eterno della Medicina ippocratica: Primum, non nocere! Ciò che provoca anche il minimo danno alle persone non può trovare posto tra la tecnologia chiamata a servire la nascita e lo sviluppo del Nuovo Umanesimo Eticratico.
L’ologramma pandemico svanirà ma l’emergenza potrà finire solo con una scelta nostra, consapevole, decisa: la strategia del terrore in veste di legalità è stata iniettata (o si è provato a farlo) e le conseguenze psicologiche possono durare a lungo se non attiviamo gli anticorpi con il più potente degli antidoti contro cui nessun veleno da deep state può avere effetto: la fiducia illimitata in noi stessi!
Nel corso delle Lezioni di Filosofia ci sarà occasione di toccare con maggiore profondità l’affascinante mondo della Scienza alla quale non si chiederanno certezze ma solo ipotesi interpretative del mondo affinché lo conosciamo meglio per godere sempre più intensamente della sua bellezza. Di ipotesi in ipotesi, di teoria in teoria, aperti al dialogo che avvicina alla verità: ecco un cammino stupendo nel linguaggio universale della scienza che può unire gli uomini in una amicia senza confini per godere di una comune felicità. E noi, sempre più sapientemente alla scuola dell’Oracolo di Delfi, scegliamo di essere uomini e donne liberi di ammirare con stupore le immense risorse di cui la Natura ci ha dotati. E seguiamo con venerazione, come detto, “le misteriose profondità del nostro Pensiero, quando infrange gli angusti confini di se stesso e passa di verità in verità fino alla regione della luce eterna, dove tutto ciò che è, che era e che sarà si fonde in una grandiosa armonia”.
E in quell’attimo è possibile che la Scienza sia arrivata a scrivere la Teoria del Tutto!