-  Mauro Turrini  –  Vivi Amando

– Mauro Turrini – Vivi Amando

Santi e defunti: oltre la commemorazione, noi.

Il mese di novembre viene considerato un mese triste a causa della commemorazione dei defunti. Un momento invece di cosapevolezza di sé, delle proprie scelte nei confronti della vita. Superare l’atteggiamento commemorativo ed aprirsi al gusto della propria santità.
A partire dal retaggio di tristezza di cui è caricato novembre, i giorni di celebrazione dei santi e di commemorazione dei defunti sono un motivo di crescita nella consapevolezza di sé. Sono giorni di scoperta della novità e di nuove emozioni. Come quella di passeggiare per un cimitero in un mattino di sole e vedere solo armonia e unità. Parlare di memoria e ricordi sorridendo al giorno nuovo salutandolo con l’amore nel cuore. E vedere ogni cosa parlarci di noi. Parlarci della nostra santità. Adesso.

Successo: una sinfonia in 10 verbi. 2°: Ascoltare.

Il nostro successo è nel nostro nome stesso. Essere qui, essere completi, essere amati, essere in espansione. Essere, semplicemente: questo è il nostro successo. Nessun affanno quindi per il domani.
Attraverso l’ascolto interiore prendiamo consapevolezza del nostro successo. Esso coincide con il nostro stesso essere stesso. Niente può quindi darci affanno perché siamo l’emanazione del Tutto. Possiamo quindi celebrare ogni giorno come una festa.

Successo: una sinfonia in 10 verbi. 1: Capire.

Se successo è participio passato del verbo succedere, si è davanti ad una scoperta incredibile. In successo è un evento che già ci appartiene. Si sposta l’asse dell’attenzione dal futuro al presente. La consapevolezza di essere già noi stessi un esito favorevole porta a vivere intensamente il presente senza proiezioni chimeriche nel futuro. Il tuo successo sei tu.

Successo: ti stiamo cercando. Sei tu il nostro grande amore?

La ricerca del successo è qualcosa che appartiene a tutti. Indipendentemente da come si intenda il proprio successo. La frustrazione per non riuscire a raggiungere quel che desideriamo induce a una nuova comprensione del successo: non cose da avere ma modi di essere. Il primo e principale è l’amore, chiave interpretativa di una vita felice a prescindere.

Aiuto psicologico: dalla depressione alla fiducia.

Qualcosa che ci accomuna tutti è il fatto di avere in qualche momento della nostra vita bisogno di un aiuto psicologico. Di avere qualcuno che ci accoglie e ci dona qualche minuto del suo tempo per una parola di supporto. Quando l’aiuto psicologico ci fa passare dalla disperazione alla fiducia, comprendiamo che l’Universo è una risorsa infinita per la nostra crescita. Per crescere tutti in umanità.

Essere contenti si può. Ed è persino facile.

Ti ritrovi a non essere contento e non sai il perché? Basta passare in rassegna alcune situazioni della nostra vita per capire che siamo condizionati dall’insoddisfazione per quel che non abbiamo: cose, salute, approvazione. Siamo condizionati spesso dalle compagnie che frequentiamo. L’Igiene relazionale è un buon punto di partenza per megliorare la nostra visione di noi stessi e del mondo.

Perché non sei contenta? E che ne so!

Nelle conversazioni le persona parlano quasi sempre degli stessi argomenti: tempo, sport, malattie, politica, sesso, soldi. Ascoltando si capisce che in fondo si esprime il bisogno di parlare di se stessi e quel che si dice fa da specchio alla situazione personale di ciascuno in quel momento. Proporre un modo diverso di vedere le cose è un gesto d’amore. Questo ci aiuterà a capire perché non siamo contenti e quali scelte è necessario fare per esserlo.

Vuoi provare una gioia permanente? Ammirati e sorprenditi.

La gioia è un’emozione che tutti hanno prevato almento una volta. Vine scatenata salla sorpresa. Si possono cercare i motivi in fattori esterni e materiale. La la sorpresa continua è dentro di noi. Sei tu. Alza mo i calici e brindiamo: La Gioia è dentro di noi. Ci abita.
Ha solo bisogno di sorpresa. Le puoi trovare fuori, ma la più bella è dentro di te. Sei tu.

Preghiera? Come si può se non si stente un dio accanto?

Per quanto riguarda il far posto alla preghiera…come si può se non si sente un dio accanto?
Tra amici le risposte migliori sono solo attesa condivisa. Insieme all’amico puoi solo condividere il momento, quel frammento di vita messo a nudo dalle sue parole. Dette a te. La risposta alle sue domande non verranno da te. Non le hai tu. Ma possono passare attraverso il tuo sorriso. Puoi stare accanto a lui ad aspettarle.
Basta poi concedersi uno sguardo. Per sé. Ammirarsi. In silenzio contemplare la Presenza.
Lì c’è Dio, la fede, la preghiera. Dentro. C’è già tutto. In abbondanza.