Pape satàn, Pape satàn, aleppe
Pape satàn, Pape satàn, aleppe

Pape satàn, Pape satàn, aleppe

    Non avrei mai immaginato di dovermi occupare un giorno del signor satana ed evocare in un mio articolo il grido di Pluto nell’inferno dantesco Pape Satàn, Pape Satàn, aleppe! Avevo pensato proprio ad un tutt’altro modo di concludere la serie dei dieci articoli consacrata nelle ultime settimane al Nuovo Umanesimo Eticratico e a quanto il Paradigma del Progetto Mondo Migliore porterà di benefico e salutare alla nostra vita di cittadini in una società “paradisiaca”, in cui la Politica adempia il suo compito naturale di promuovere solo e nient’altro che la Felicità di tutti. Finalmente aria pulita dopo il tossico e vile inganno che ha messo in scacco l’umanità ignara di sé.

     Me lo sono ripetuto: se sto pensando al Paradiso in Terra, cosa c’entra satana in questo tempo che ho osato addirittura chiamare Anno di Grazia 2020? Cosa ha a che fare Belzebù con il coronavirus? Moltissimo, ahimè, anche se non appare. Non tanto lui direttamente, perché non esiste, non ha realtà se non nella credulità allucinata dei suoi adepti, ma per quanto sta emergendo sulla natura dei burattinai che tirano le fila del destino del Pianeta. Sfugge a quasi tutti il thriller che si sta girando da anni con scenografie oscure e sceneggiature ossessive e inquietanti a danno dei popoli della Terra. Ignari di tutto, miliardi di persone non sospettano nulla delle scene horror color sangue innocente in cui gente intoccabile si esibisce indisturbata e compiaciuta nelle proprie liturgie. Morbosità allo spasimo, vissute in esperienze estreme per mantenere vitalità e vita, sperando di sfuggire al terrore della morte. Ah, poveri esseri! Come non provare compassione per tanta malata fragilità se la giustizia non esigesse un conto tremendo per tanta indescrivibile offesa all’Essere Umano?

    Come ho scritto trattando dei diversi temi che necessitano di riflessioni nuove e nuovi approcci (http://www.mauroturrini.it/nuovo-umanesimo-eticratico/), dopo i mesi trascorsi nelle nebbie dell’ologramma pandemico, indietro non si torna. Nessuna ripresa, nessuna normalità deve essere accettata diventando complici di silenzi su sospetti imbarazzanti emersi in questi mesi L’Umanità sta acquisendo consapevolezze insperate e, malgrado trovi sempre più evidenza il disegno manipolatorio che ha originato lo scacco alla civiltà ancora in atto, gli indizi di macchinazioni dis-umane si moltiplicano. Sfiancati e impotenti, ci si potrebbe quasi rassegnare a un tasso almeno sopportabile di intrighi politico-finanziari in democrazie ormai decrepite: esse sono da anni divorate dalla voracità delle Banche centrali e da una sedicente Alta Finanza accecata dalla volontà di controllo globale.

    Per quanto sia un boccone amaro da inghiottire, un margine alla corruzione politica sembrerebbe quasi fisiologico e lo si deve al momento lasciare, perché la questione va risolta innanzitutto altrove e con modalità proattiva e non conflittuale. Ossia, mobilitando pacificamente e “culturalmente” la migliore Umanità etica a crescere nella consapevolezza della natura spirituale del Valore Umano e da lì procedere a guarire le piaghe cancerogene insediate in molte istituzioni. E non c’è più da tergiversare perché si deve dare ragione di un fenomeno mondiale drammatico su cui, pare, grava un omertoso e vigliacco silenzio. Tutto sembra connesso con il misterioso adrenocromo e con le sue proprietà. Il dramma sembra legato al modo cruento in cui viene procurato.

    Nei giorni penosi dell’emergenza, coloro che non prendevano per buone le verità della televisione, si interrogavano su chi sedeva in cabina di regia di quanto stava accadendo. Sono usciti parecchi nomi noti e meno noti di uomini, famiglie, istituzioni, definiti genericamente “i potenti”, “gli illuminati”, “i poteri forti” che hanno enormi interessi a produrre situazioni di instabilità nel mondo, che lo fanno in vari subdoli modi, che lo fanno da anni, giocando con la dignità di miliardi di persone. A volte, davanti a una qualche mia riluttanza critica ad accettare talune informazioni, mi si diceva che nel web si possono trovare molte conferme riguardo a fenomeni che ai più sfuggono. Anche perché è veramente difficile anche solo immaginare i retroscena terribili a quanto è in atto.

    Vediamo dunque come si arriva a scomodare satana. Come altre volte ho detto, procedo quasi da fisico teorico: osservo, ragiono su qualche dato che sia plausibile e formulo un’ipotesi interpretativa. Se vi è poi una prova sperimentale condivisa, allora si procede con il lavoro per quella via, altrimenti si è trattato solo di una semplice congettura per spiegare qualcosa della realtà o il volo breve di una fervida fantasia. Pongo alcune riflessioni in maniera schematica in modo che sia visibile il fil rouge che dà un senso al mio dire.

    Qualcosa sul contesto, per capire. Con la fine della seconda guerra mondiale si è aperta una stagione inedita nella storia dell’Umanità. Basti segnalare – tra altri – questi macrofenomeni: ricostruzione planetaria e entusiasmo della rinascita con scoppio demografico, crescente alfabetizzazione e enormi potenzialità imprenditoriali e lavorative per tutti, disponibilità energetica illimitata, progressiva invasione tecnologica nelle case, disponibilità economica per consumi di ogni genere, emancipazione femminile e di molte minoranze, crisi del vissuto religioso con nuove esperienze di benessere, disagio esistenziale e ricerca di senso con derive oppiacee e devianze comportamentali patologiche. E si potrebbe andare avanti con approfondimenti settoriali.

     Per quanto torbida, entrava tuttavia nella percezione diffusa una crescente sensazione di vita nuova e piacevole che ammaliava molti anche se non scevra di contraddizioni, nel privato e nel sociale, spesso acute e violente. Si stava tuttavia scivolando verso conseguenze che ancora non erano prevedibili. La sostituzione della virtù con il benessere economico avrebbe mostrato la fragilità demagogica e consumistica della convivenza democratica, minacciata quasi subito dal veleno dell’affarismo in cui politici e istituzioni si stavano spregiudicatamente impantanando.
In una silenziosa riservatezza (salvo eccezioni) si stava formando una nuova classe di persone impegnate a costruire imperi miliardari approfittando delle grandi opportunità offerte dalla ricostruzione post bellica che spalancava spazi di arricchimento impressionati. Malgrado gli opposti modelli economici, quello capitalistico prevalse e dagli anni ottanta si va praticamente a senso unico, con impennate speculative incontrollate, con marcatori finanziari avvilenti, con sempre maggiore danno all’economia reale. Un manipolo di persone, nascosto dietro i nomi di Compagnie Multinazionali e Finanziarie di grido si stava impadronendo (e ci è riuscito) della quasi totalità delle risorse mondiali, acuendo l’accanimento verso il  possesso materiale infarcito di corruzione. Ma a livello psicologico si stava producendo qualcosa di inatteso.

    La categoria dei Banchieri e dei Conquistatori di miliardi, che fino alla guerra erano riconducibili a poche famiglie dai nomi noti, andò infoltendosi con i – così detti – parvenu, personalità ricche di talento oltre che abili strateghi nel tessere relazioni, desiderosi di contare di più nello scacchiere degli affari. Imprenditori sempre più orientati all’investimento spregiudicato e alla speculazione senza principi etici si trasformavano progressivamente in Finanzieri, facendo diventare le Borse giocattoli per ricchi divertimenti. Oggi, quindi, quando si parla di Alta Finanza, si intende un’élite che dispone di ricchezze incalcolabili con le quali può fare quasi qualunque cosa. Ad esempio, scrivere l’agenda alla politica, dettare gli ordini del giorno nelle riunioni che contano e ottenere i risultati auspicati. A un passo, insomma, dall’Olimpo.

    Ma questa società di eletti, per la quale il denaro ha importanza solo strumentale in vista di produrre sniffate di onnipotenza, ha un profilo psicologico che una Unità di Analisi Comportamentale potrebbe descrivere come di frustrazione ansiosamente immensa e delirante, non sanabile da nessuno dei beni che possono permettersi. L’oligarchia illuminata dei signori ricchi e potenti ha probabilmente sperimentato molti eccessi in vari ambiti del vissuto e del vivibile, non facendosi mancare nulla, ma è attanagliata dalla voragine angosciosa della fine. Malgrado l’ebbrezza del potere di influire, condizionare, disporre, ordinare, controllare, decidere, esigere, giocando con squadra e compasso a dadi sul mondo, talora secondo calcoli, talora per semplici capricciose scommesse, queste persone sembra proprio che agiscano somatizzano il loro viscerale odio per la vita. Perché?

    Perché non possono eludere la morte. Non sanno come evitare lo scacco che prima o poi toccherà anche loro. Si può ipoteticamente (e ragionevolmente) supporre che questa élite di illuminati, ricchi hors categorie non superi le 10.000 unità. Un numero maggiore renderebbe il mondo troppo piccolo e la torta avrebbe fette non abbastanza grandi e interessanti da gustare. Immaginate, per un attimo, il disgusto di questi uomini (e donne certamente, anche se in numero probabilmente molto inferiore) che si vedono invecchiare. E che nello specchio scorgono inesorabile la luce affievolita di occhi affaticati che annunciano l’avvicinarsi dell’epilogo. Quali pensieri rabbiosi devono scuotere le viscere di questi im-potenti davanti all’inesorabile declino che ogni giorno annuncia il grande balzo! Infame vita che non so trattenerti qui! Quale struggente dramma si consuma nella mente emotivamente lacerata di chi vede la fine del potere e di tutto il benessere spropositato di cui dispone!

    Quando per decenni ci si è inebriati di lusso sfrenato, comodità da non dire, levandosi ogni sfizio che rende, almeno apparentemente, affascinante in ogni nuance il vivere, come non rimanere storditi quando si affaccia l’ombra della nera falce che recide la luce negli occhi e raggela il respiro? E la paura che inesorabilmente si perderà tutto? Invecchiamento: parola terribile, minaccia logorante che fa sperimentare l’impotenza di ogni pecuniario, fatuo e corrosivo potere davanti alla fine. E che dire quando poi il teschio si fa anticipare dalle rughe maledette della demenza?

    Cosa fare, dunque? La medicina è stata naturalmente la prima soluzione pensata. Esplorare tutte le vie conosciute per allungare la vita. Primo, investire somme ingenti in ricerche per farmaci esclusivi che fermino l’invecchiamento così da continuare a vivere qui il proprio stupefacente (e allucinato) potere. Ma anche la scienza ha i suoi limiti e i suoi tempi. Neppure i migliori cervelli, oliati e incoraggiati da compensi faraonici riescono a produrre al momento l’elisir di lunga vita. Allora? Continuare la ricerca del sacro graal? La pietra filosofale? Incoraggiare ogni forma di Alchimia? E vai anche con la magia e il paranormale. Probabilmente è stato esplorato tutto l’esplorabile in questi ultimi decenni ma non, purtroppo, con la gratificazione sperata. Gli “illuminati” dell’Alta Finanza (con qualche regnante e qualche politico di rango) sono gente combattiva. Non gratifica più la soddisfazione del passato di lasciare orgogliosamente imperi ai propria figli e nipoti. E neppure essere insigniti di titoli e riconoscimenti prestigiosi. No, bisogna ottenere la vittoria suprema: placare la voglia di immortalità a tutti i costi! A che costi, appunto? Non si bada a spese, naturalmente, eppure non è sufficiente. Ma come, allora, ottenere un prolungamento quanto più indefinito possibile alla vitalità con la quale esperire ogni terrena interminabile ebbrezza?

    Amaro da inghiottire per l’orgoglio, ma ci voleva un aiuto. Tutti penseremmo, dal Cielo. No, dagli Inferi! Ci si è rivolti a quel immaginario mondo demoniaco che ha a capo il nulla mascherato ma che, sotto spoglie rettili, all’alba della creazione, avrebbe fatto alla progenitrice Eva la più formidabile delle promesse: “Non morirete affatto”. Lui, appunto: Pape Satan, Pape Satan… Su questa premessa biblica si è scatenata la ricerca di iniziative per ingraziarsi questo presunto principe che, dalle tenebre infuocate degli abissi melmosi dell’immaginario psichico, fornirebbe il più ambito dei doni: l’immortalità. Ed ecco quindi la nascita e, a quanto sembra, la diffusione dei culti satanici con tutto il corredo di scenografie ad hoc, in parte riprese da esperienze misteriche del passato proprie di sette religiose, in parte arricchite da nuove conoscenze esoteriche. Il tutto da svolgersi nella più assoluta riservatezza, con la trasmissione di nozioni e segreti, nel contesto di celebrazioni iniziatiche allestite per allargare (ma non troppo) il numero degli adepti ammessi all’adorazione propiziatrice del Belial con coda e corna.

    Non interessa qui alimentare l’immaginario che l’iconografia dantesca ha suscitato su questo Belzebù dall’aspetto poco piacevole: basta pensare per un attimo solo all’inquietudine e al terrore che, per quanto del tutto immotivatamente, accompagna l’effige mostruosa di costui che viene venerato principe delle tenebre. Anche se Lucifero di suo significa portatore di luce ed un angelo decaduto, essendosi opposto al supremo.

     Anche in questo ambito, come in molti altri della vita, la percezione la fa da maestra. E la si può cavalcare ad arte se si conoscono le leve psicologiche su cui agire. Non conta se questo signor satana esista oppure no: se vuoi che esista per te, così sarà. Certo, facciamo fatica a liberaci da rappresentazioni entrate in noi nel corso del tempo, o con il catechismo o con figure viste o tramite scene fotografate in alcuni film horror, ma non cambia la sostanza del principio assodato secondo in quale un fatto non vero, creduto vero, produce effetti veri.  Prima di svelare il dramma, spendiamo una parola a sostegno della nostra tranquillità interiore. A parer mio ci sono più ragioni per vivere sereni lontani da timori di diavoli e tizzoni d’inferno e condurre la vita nel suo flusso armonioso, una volta compresa e sentita la Natura Umana nella sua genuina meraviglia.

    Ogni religione che comporti una divinità personale, un creatore generalmente buono, ha dovuto spiegare al popolo ignorante da dove venisse perciò il male, se questo non poteva essere imputato al Dio che tutto aveva fatto e faceva perfettamente. Perciò si è ipostatizzata una figura alla quale attribuire la paternità di avere introdotto il male nella creazione. Le religioni monoteiste hanno questo avversario di Dio che svolge la funzione di tentatore delle anime per sedurle a comportamenti contrari alla volontà divina. In molti testi sacri delle religioni vi è qualche accenno a questa figura di antagonista del dio supremo, cui vengono dati nomi diversi ad indicare tuttavia la sua opera malvagia. Senza andare lontano, nei testi sacri su cui cresce da duemila anni la civiltà occidentale, all’inizio della creazione si parla di una Caduta, ossia di un peccato originale commesso dai progenitori che hanno disobbedito a Dio, tentati dal serpente.

    E il serpente è rimasto ad ispirare i sogni di immortalità. Neanche il grande architetto della massoneria ha questo dono, nessun dio conosciuto promette il perpetuarsi eterno in questo mondo così invece meritato da questi “Illuminati” che si sono distinti ed elevati dal gregge a cui hanno fatto infinito bene. Nessuna filosofia, nessun sapere superiore fino ad ora noto elargisce questo antidoto alla morte che tutti accomuna. Come rassegnarsi a quell’infamia da miserabili di ridursi in polvere che torna alla polvere? Disgusto e ribellione, tormento interiore fino al delirio, fino all’illusione perversa che il culto del serpente antico faccia ottenere il miracolo della vittoria sulla morte nell’esperienza terrena. Cosa può importare una vita eterna dopo la morte, una volta persa tutta la ricchezza e tutto il potere sugli uomini così faticosamente costruito? Come accettare che un corpo tanto saziato di piaceri si consumi divorato dai vermi? Invocazione e voti perpetui al serpente, dunque!

    Ma senza speranza di riuscita. Perché nella comprensione sempre più scientifica dell’Universo, la divinità e la spiritualità mal si compongono con il postulato religioso di un essere supremo personale, spesso rappresentato in vesti antropomorfiche. Le grandi acquisizioni scientifiche della fisica e della biologia portano più verso la plausibilità di una Mente Universale, ossia una Legge Naturale che non ha nulla di soprannaturale, profondamente diversa da un Essere superiore dal quale invocare salvezza elaborando fede e meriti per ottenere grazie terrene e gaudio eterno. E se è poco ragionevole accettare scientificamente un dio personale buono, figurarsi quale considerazione può trovare un oppositore malefico dalla minacciosa e seducente forma rettile. In una visione della natura spirituale dell’Uomo e della sua unità con la Mente Universale che è la Sostanza di tutte le cose non c’è posto per alcun diavolo, nessun principe del male che signoreggia in un inferno al quale conquistare accoliti, tentandoli e lusingandoli a compiere azioni immorali in cambio di un’improbabile eternità nel tempo. In un Universo elegante e benevolo, nella danza perpetua di onde, vibrazioni, frequenze, buchi neri e onde gravitazionali, così perfetto da accettare persino uno sconcertante principio di indeterminazione, retto dalla Legge scientifica del Pensiero creativo e dove la Natura umana è divina, fa sorridere rendere omaggio a questa evanescente ombra che alberga in una psicologia fortemente disturbata. Se non fosse che il sorriso si spegne nell’ipotesi inquietante che si stia consumando qualcosa di indicibile.

     A chi dunque i potenti potevano rivolgersi per sfuggire alla morte? Il crocifisso è per loro un perdente che è stato fatto risorgere dalla credulità dei suoi discepoli. Questi sono stati capaci di dar forma ad un bisogno delle messe senza coscienza di sé di riscattare una condizione di sudditanza imposta da oligarchie pagane. Il falegname di Nazareth aveva predicato un Regno di Dio dentro l’uomo e invece, con molta meno idealità e senso più pratico, si fece nascere la Chiesa, un’organizzazione a gerarchia ferrea in grado per secoli di esercitare un’egemonia assoluta, dall’esterno, sulle coscienze. Si orientò così il mondo all’ipocrita disprezzo delle cose terrene per esaltare la preparazione alla beatitudine celeste ed eterna, mantenendo l’inferno terreno. Non che non ci sia stato che abbia tentato di dissentire o ribellarsi, ma la storia qualcosa ci ha fatto pervenire di come sono andate a finire le cose. Dalla Chiesa papale come da ogni altra religione in auge, nulla quindi da sperare. Bisognava bussare alla porta di qualcosa di eccessivo e trasgressivo oltre ogni regola!

    Dispiace che intelligenze tanto brillanti che hanno saputo creare imperi finanziari smisurati siano caduti in questo abbaglio. Vendere l’anima al diavolo e moltiplicare i culti satanici di varia natura e violenza emotiva non risolve il problema dell’immortalità in questo mondo per continuare a godere di una vita che offre agiatezza e eccessi mai conosciuti possibili come in questi ultimi cinquant’anni. Si può ragionevolmente intuire che persone che possono permettersi economicamente qualunque cosa abbiano voluto sperimentare trasgressioni di ogni genere originando dipendenze potentissime, tanto che i vizi capitali tradizionali possano essere ampiamente considerati passati di moda, persino banali debolezze da naif.

    Dunque, si è formata dal dopoguerra ad oggi una nuova categoria di “potenti” non soddisfatti ormai da più nulla e alla ricerca continua di nuovi stimoli emotivi per saziare la brama irrefrenabile di risorse per evitare la morte, realtà questa incorruttibile ad ogni patteggiamento, impassibile di fronte ad ogni offerta. Come dicevo, tuttavia queste personalità non sono tanto arrendevoli e dopo tanto cercare hanno trovato qualcosa che offre loro una via per prolungare vitalità e giovinezza. Il miracolo si chiama adrenocromo. Di questo composto chimico di natura organica si ama dire poco, ma pare che sia capace di un effetto psichedelico unico. Il guaio è che esso viene dall’adrenalina, dalla cui ossidazione si genera, e l’organismo adulto ne produce dosi piccolissime. Allora si è cercata una fonte perfetta che ne produce in buona quantità e della migliore qualità: un bambino terrorizzato!

    Il 25 maggio scorso era la giornata mondiale dei bambini scomparsi. Lo è dal 1983. Passata nel silenzio più totale. Perché? Non ci sono dati precisi perché in pochi prendono in seria considerazione l’entità del fenomeno andando ad un’indagine profonda di quanto sta accadendo nel mondo. Qualcosa si riesce comunque a trovare e pare che le cifre siano raccapriccianti. Si rasenterebbe il milione di scomparsi nella sola Europa. E in quelle parti del mondo dove non c’è monitoraggio e la natalità è fuori controllo? Indagando tra quel che trapela in alcuni siti che si occupano da anni di questo fenomeno si trova l’ipotesi che spariscano annualmente nel mondo circa 8 milioni di bambini. Non amiamo in sensazionalismo e fossero anche la metà sarebbe già funestamente terribile. Dove vanno? Non vengono ritrovati? Nessuno? Spariscono senza che lascino traccia e mai se ne trovi una? Si scomoda la criminalità organizzata: è una intermediaria che fa manovalanza per altri? Possibile nessun indizio, nessuna pista, nessuna ipotesi investigativa, nessun risultato concreto e documentato?
Si può avanza l’ipotesi che tra satanismo, potenti, adrenocromo e bambini scomparsi (e che ogni minuto scompaiono) il legame sia verosimile.

    Dicevamo che il denaro smisurato di cui dispongono questi nuovi Mida non può comprare la morte. No, ma fornisce uno strumento efficacissimo per tessere una rete di protezione impenetrabile. Chissà quanti yes men si trovano sul loro libro paga? Per loro il denaro è senza limiti, ma per funzionari di vario livello nelle più svariate amministrazioni un’integrazione al loro stipendio può certamente essere allettante. Per qualcuno, ogni uomo ha un prezzo e non c’è collaborazione che non si possa comprare. In passato si è già visto quanto sia possibile tentare di corrompere politici, burocrati, magistrati, forze dell’ordine e pubblici ufficiali di vario rango: accade ancora? Cosa ci vuole a comprare silenzi e distrazioni quando si può disporre di cifre a tanti e tanti zeri? A volte si tratta solo di procurare entrature, facilitare affari, far scorrere una pratica importante, oliare un avanzamento di carriera, rendere possibile una posizione a qualche parente. Proprietari di molti mezzi di comunicazione, gli illuminati sanno di poter aver la complicità di stampa e informazione asserviti per filtrare o insabbiare notizie potenzialmente compromettenti.

    Ci sono barriere impenetrabili a protezione di un fenomeno su cui c’è tuttavia stimolo e materiale per fare giornalismo d’inchiesta, ma che sembra tanto blindato da scoraggiare ogni impegno. La speranza è che solo qualcuno dall’interno, in preda al rimorso, rompa l’omertà : “Non c’è nessun testimone così terribile, nessun accusatore così implacabile come la coscienza che abita nel cuore di ogni uomo.” (Polibio). Pare che qualche voce abbia osato parlare.

    Dalla psicologia criminale sappiamo cosa possa generare uno stress che passi il limite. La morte come irrimediabile perdita di tutto è diventato il fattore scatenante che ha generato migliaia di serial killer in giacca e cravatta o tailleur in preda al delirante sforzo di vincere lo scacco. Bisogna fare i conti con il loro dramma e la loro visione del mondo.

     Serve negoziare una tregua con questi Signori, perché è indispensabile capire quanto essi siano vittime della loro ignoranza. Essi ignorano appunto la genuina divinità della natura umana che riserva felicità a tutti coloro che sono consapevoli del Valore Umano. Perciò – potremmo chiedere loro – come possiamo lenire il vostro dolore, fratelli, che del nostro soffrire voi fate progetto? Sappiate che cercando di annientare noi non c’è vittoria neppure per voi.  Perché il vostro odio per la vita deve cullare tanto intossicato impegno a fiaccare le nostre spalle? Trovate che vi sia dell’Onore nel perpetrare povertà e miseria nel mondo recando quotidiana offesa al principio sacro dell’uguaglianza universale di tutte le persone della terra?

    Ah, se le vostre belle intelligenze si innalzassero a Virtù e l’impegno dissipato nelle macchinose trame del male si vestisse del nobile manto della Magnanimità! Se la saggezza antica ci tramanda che esiste una sola sapienza, riconoscere l’intelligenza che governa tutte le cose attraverso tutte le cose, allora è finalmente il tempo di aprire la vostra mente alla Mente. Strade criminali, oltre ad essere vicoli sordidi senza uscita, sono senza verità e nulla vi porterà mai ciò che malamente desiderate. Non vi darebbe pace sentire di essere amati per il bene che potete promuovere nel mondo, diventando operatori di Bellezza, investendo nel potere dell’amicizia e della collaborazione?

   Nulla di esterno a Voi vi darà vitalità e giovinezza. Né fumi demonici, né esaltazione estrema in riti e liturgie sacrificali, né immolazioni e offerte a inesistenti ombre infernali potrà dare sollievo al vostro esistenziale e patologico tormento. Nessun torto vi è stato fatto da parte della Vita che anzi vi ha benedetto più di altri. Volete essere tra i benefattori di una nuova umanità, dove la Felicità di tutti sia lo scopo supremo dal quale voi stessi trarre giovinezza dell’anima armoniosa? Perché restare nell’atroce buio? Non guerre, non terremoti, né fame e pestilenze spaventano quanto l’abisso dell’ignoranza che vi acceca: l’aver creduto che il principe fosse qualcosa. Nulla mai precipitò dal cielo come folgore. Nessun serpente mai sibilò menzogne né tacite verità.

    Continuate a pensare il pensiero pauroso della morte e la voragine vi inghiottirà nella vacuità del vostro odio L’empietà dell’inganno sarà la tomba di chi invoca ali immortali dal rettile alito. E su di voi caleranno le tenebre ingloriose dell’ignominia, travolti dall’onda innocente e impietosa delle infinite infantili lacrime della stolta crudeltà senza nome.

    Tutto il potere proviene dall’Interno. Una sola salvezza vi è ancora possibile. La proclamazione della suprema Verità: riconoscere la nostra Natura spirituale e la nostra unità con la Mente Universale che è la Sostanza di tutte le cose.
Con questa fede si è Immortali.

 

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