Siamo in uno stato di emergenza sanitaria talmente grave e preoccupante da indurre i parlamentari a prendersi tranquillamente un mese di vacanza. Il Presidente del Consiglio e i ministri si accontenteranno invece di sole due settimane. Che tristezza essere trattati così!
Fa male capire che come stanno gli Italiani alle Istituzioni proprio non interessa. Non che fosse necessaria questa ulteriore testimonianza di malcelato spregio, ma non si può dire faccia piacere essere volgarmente vilipesi così sfrontatamente. Un decreto di fine luglio a prolungare l’emergenza fino alla notte di San Silvestro, l’introduzione della Certificazione verde: una nuova semina a larghe mani di confusione, incertezza e inquietudine e poi via in vacanza di gran carriera. Il sole non manca e mi auguro che comunque abbiano giornate serene: malgrado tutto avranno anche loro affetti da curare e momenti di intimità da godersi con i partner. Davvero si godano queste giornate perché molti di loro sono talmente inconsapevoli della reale situazione dell’Italia che neppure immaginano cosa potrebbe accadere loro nei prossimi mesi.
Da dopo il 6 agosto sono entrato in uno stato di amarezza che mi accompagna in giorni dove a stento mi nascondo la preoccupazione, incalzato da domande che mi ritornano e che non riesco a zittire. Perché sta accadendo tutto questo proprio in Italia, con un accanimento su di noi non riscontrabile in altri stati? Per quale motivo proprio i governanti italiani angariano con una furia inspiegabile i propri concittadini quasi a volerli piegare ad una ubbidienza cieca. Perché?
Ci spaventano a morte con una presunta variante, ci è stato detto che chi non si vaccina muore oppure è un potenziale serial killer che può uccidere gli altri. Parole che ci hanno ferito, perché violente. Perché offensive. Perché ingiuste. Soprattutto perché false, ispirate da delirante arroganza. Dal suo soglio pontificale laico, prima di ritirasi per il relax estivo, l’onnipotente ha lasciato al Paese il suo verbo: “Vaccinatevi e rispettate le regole”. Mi dico che, pur essendoci libertà di parola, certi modi di esprimersi tradiscono forme che evocano ombre di psicopatologia: in fondo, malgrado il posto di potere che occupa e la ricchezza di cui dispone, se una persona l’empatia non ce l’ha resta un essere umanamente molto povero. Probabilmente anche fragile; e non c’è molto da aggiungere. Dispiace per lui se negli anni non ha coltivato questa nobile qualità. Certo che se con milioni di famiglie e di cittadini che versano in gravi difficoltà non gli escono dal cuore sentimenti di solidarietà e di comprensione per quel che si sta consumando in Italia, non si può chiedergli di imparare in fretta il copione dell’intelligenza emotiva. Senza essere Freud, osservare la postura e la mimica facciale associandola al paraverbale del messaggio, ci portiamo vicini ad una psicologia da “non me ne frega niente di voi né di come state: ubbidite e basta”.
Sembrerebbe che all’obbedienza non ci sia alternativa. Almeno apparentemente. E d’altro canto ritengo che comunque ogni cittadino debba fare le sue scelte: molti si trovano da mesi un uno stato lacerante di indecisione, sentendosi attanagliati da ricorrenti dubbi. Come non capire i molti concittadini divorati dalla diffidenza: ingannati per anni da promesse sempre tradite, scegliere un punto di vista personale non è facile. Persino doloroso. C’è chi si pone domande e attende risposte che non arrivano, altri che neppure più hanno occhi per piangere la loro confusione mortale, tanto è angosciante in certe menti l’incomprensione del film di cui non s’intravede una qualche sensata sceneggiatura. Da cultore dell’epoché, arma spesso letale alla cintola dei filosofi, cerco di non sottrarmi a quella radicale spregiudicatezza nel porre domande anche sconvenienti. Quali sono le evidenze scientifiche che autorizzano un Presidente del Consiglio non eletto dal Popolo Italiano a emanare un Decreto che mantiene una Nazione in una devastante emergenza per altri cinque mesi? In forza di quali verità scientifiche invalidate da medici e scienziati non di parte si permette di condizionare i comportamenti di 60 milioni di persone con una discriminazione che viola palesemente la normativa dell’Unione Europea?
Rispetto profondo si deve ad ogni concittadino che sceglie le vie di sopravvivenza cognitiva ed emotiva più congeniali alla propria indole. Il panorama è ampio: dai forcaioli agli struzzi, da chi canta con fierezza che “siam pronti alla morte… l’Italia chiamò” e poi si mette la mascherina per andare al cassonetto dell’immondizia. Nessun giudizio: a volte c’è un don Abbondio che sonnecchia in ciascuno di noi e, alla vista di due ceffi che ti intimoriscono, compare luminosa quella malsana convinzione secondo la quale il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare.
Sono in vacanza, i Signori! Il Sovrano li paga bene ed è giusto che anche eventuali spese che devono eventualmente sostenere vadano a carico di chi li foraggia. Vaccinati o no, tamponati o meno, a loro il Green Pass nessuno lo chiederà. E mentre i leader e i loro galoppini sono a rilassasi alla faccia di tutto e di tutti, l’Italia è dilaniata da una tensione altissima tanto sui vaccini che su questo lasciapassare di colore verde che serve per accedere a certi ambienti e servizi. Un tempo, in molti esercizi si trovava scritto: “Vietato l’ingresso agli ebrei e ai cani”; adesso si avvistano i primi cartelli: “L’accesso è vietato alle persone sprovviste di Green Pass”. Una discriminazione che ferisce ogni persona che abbia umanità e anche solo un briciolo di senso civico. Forse si doveva arrivare alla soglia della guerra civile, provocata da tanta patologica insensatezza, per capire una volontà perversa di mettere cittadini gli uni contro gli altri. A volte, guardando il cielo la sera, mi attraversa la consolante illusione che sia solo un sogno ombroso suscitato da una notte inquieta e tutto con il sole svanirà. Da diverse mattine, al risveglio, torno ad augurarmelo, ma non è così.
No, purtroppo non è così. E bisognerebbe ignorare la “finestra di Overton” per non porsi altri inquietanti interrogativi. Ciascuno può andare a verificare come sia posta la sequenza con cui avviene la manipolazione programmata delle masse. Joseph Overton non fa altro che studiare il percorso e le tappe attraverso le quali, ogni idea, sia pur assurda e balzana, può trovare una sua “finestra” di opportunità. Qualunque idea, se abilmente e progressivamente incanalata nel circuito dei media e dell’opinione pubblica, può entrare a far parte del mainstream, cioè del pensiero diffuso e dominante. Comportamenti ieri inaccettabili, oggi possono essere considerati normali, domani saranno incoraggiati e dopodomani diventeranno regola, il tutto senza apparenti forzature. Sei i passaggi, dall’Impensabile al Legale: scacco matto al gregge! (Per inciso, Overton era un sociologo americano, morto a 43 anni: nel 2003 si schiantò a bordo di un aereo ultraleggero da lui stesso pilotato, in circostanze mai del tutto chiarite).
Davvero, anche se mi impegnassi non ce la faccio a credere che tale situazione manipolatoria non sia stata provocata e voluta. Perché altrimenti dovrei misconoscere anche il fatto gravissimo per il quale sono ancora sconcertato e indignato. Ecco i fatti che ognuno può andare a verificare.
ll 14 giugno scorso è stato approvato dal Consiglio d’Europa il nuovo Regolamento (UE) 2021/953 il quale definisce, a livello sovranazionale, un quadro di regole comuni, direttamente applicabile in tutti gli Stati europei, per il rilascio di certificati COVID digitali (c.d. “Green Pass”) che potranno essere utilizzati per spostarsi nell’UE.
Il paragrafo 36 del suddetto Regolamento, nella versione in lingua inglese, sottolinea la necessità di evitare discriminazioni verso cittadini europei che non sono vaccinati per necessità di natura clinica, di opportunità, di target group esentato, ma anche verso chi per scelta non è vaccinato. Ecco il testo ufficiale in inglese:
“Il is necessary to prevent direct or indirect discrimination against persons who are not vaccinated, for example because of medical reasons, because they are not part of the targhet group for wich the COVID-19 vaccine is currentty administered or allowed, such as children, or because they have not yet had the opportunity or chose not to be vaccinated. Therefore, possession of a vaccination certificate, or the possession of a vaccination certificate indicating a COVID-19 vaccine, should not be a pre-condition for the exercise of the free movement or for the use of cross-border passenger tran sport services such as Airlines, trains, coaches or ferries or any other means of tran sport. In addition, this Regulation cannot be interpreted as establishing a right or obligation to be vaccinated”.
Chiarissimi la lettera e lo spirito della legge europea. Tuttavia nella traduzione del testo in italiano, pubblicato nella Gazzetta dell’UE il giorno successivo, il riferimento alla scelta di non vaccinarsi risulta mancante. Era stato saltato l’inciso “or chose not to be vaccinated, ovvero “o hanno scelto di non essere vaccinati”. Alcuni raffinati e attenti giuristi italiani hanno visto la lacuna. Due le domande poste educatamente alle autorità.
1. Come è possibile che il medesimo testo ufficiale pubblicato sulla Gazzetta dell’UE appaia con una traduzione in italiano diversa da quella licenziata in inglese?
2. Se e come si intende intervenire per sanare il vulnus del testo in lingua italiana del Regolamento (UE) 2021/953 anche al fine di non lasciare spazi per interventi normativi nazionali volti a discriminare chi – legittimamente – decide di non vaccinarsi?
Con calma, il 5 luglio viene reintegrato il testo omesso, imputando il fatto ad un errore di trascrizione e si ha la rettifica. Ciascuno creda quello che gli dà sollievo credere. Quel che comunque invece è un fatto oggettivo è che nessuno del Governo italiano e nessuno degli esponenti dei partiti che lo sostengono (né voce si è alzata dall’esigua opposizione) hanno fatto menzione di quanto è accaduto. Neppure è stata data notizia dell’accaduto, almeno fino a prova contraria, nei telegiornali delle varie emittenti nazionali, interpreti ormai della dittatura del pensiero unico.
Il fatto è di gravità giuridica inaudita perché si è interdetta ai cittadini la fonte di conoscibilità della legge. Di una Legge europea che tutela quanti hanno scelto di non vaccinarsi e li preseva da una discriminazione non tollerata nella Comunità europea.
E nonostante questa normativa europea con il DPCM 105 del 23 luglio 2021 si introduce il Green Pass per i cittadini italiani discriminandoli volgarmente nello loro libertà costituzionali. Perché limitare in Italia ciò che è concesso a tutti i cittadini europei. Perché questo accanimento brutale contro coloro che hanno scelto di non vaccinarsi? Perché mettere una pressione discriminatoria così violenta?
Personalmente ritengo, anche chi poteva esitare a crederlo già avvenuto, con questo atto di barbarie giuridica si è compiuta la rottura del patto di lealtà che deve sussistere tra i cittadini e coloro cui hanno delegato il potere legislativo ed esecutivo. Non si potrà sanare ormai questa ferita del tradimento della fiducia nella buona fede. Non c’è da meravigliarsi se questi atti di vigliaccheria possono spingere qualcuno ad imbracciare le armi, in ossequio all’art. 52 della nostra Costituzione: “La difesa della Patria e’ sacro dovere del cittadino”. E anche se la spallata strategica alla nostra democrazia è avvenuta con la prostrazione dei partiti al Sig. Mario Monti, è oggi che la Patria va davvero difesa.
Intanto, ecco il testo dell’articolo 36 riportato alla sua integrità anche in italiano: vaccinarsi è una scelta e il Green Pass italiano è in contrasto pacchiano con la disposizione europea.
“È necessario prevenire la discriminazione diretta o indiretta contro le persone che non sono vaccinate, per esempio per ragioni mediche, perché non fanno parte del gruppo target per il quale il vaccino COVID-19 è attualmente somministrato o permesso, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità o hanno scelto di non di essere vaccinati. Pertanto, il possesso di un certificato di vaccinazione, o il possesso di un certificato di vaccinazione che indica un vaccino COVID-19, non dovrebbe essere una condizione preliminare per l’esercizio del diritto alla libera circolazione o per l’uso di servizi di trasporto transfrontaliero di passeggeri come compagnie aeree, treni, pullman o traghetti o qualsiasi altro mezzo di trasporto. Inoltre, il presente regolamento non può essere interpretato come un diritto o un obbligo di vaccinazione”.
E adesso?
E adesso vedi tu? Per me si è alla forzatura del passaggio tra la quinta e la sesta finestra di Oberton: la “finestra Diffuso” ha visto aggregarsi forse politiche diverse con ampi consensi su comportamenti da indurre. Questi ormai rappresentano un sentire comune ampiamente condiviso, che si specchia nella cultura popolare: vedi testimonials, cantanti, attori, programmi televisivi, ecc.. Si è forzato l’ultimo stadio, ovvero la “finestra Legale”, per canonizzare quei comportamenti nell’ordinamento dello stato. Ma ci si riesce solo con DPCM, ormai riconosciuti con illegittimi.
D’altro canto, io non so come spiegare altrimenti una campagna tesa a spaventare le persone in un modo così insistito? Mesi e mesi di assedio televisivo a creare e diffondere paura nelle case con l’intento di arrivare a quella condizione perseguita e, così sgradevolmente, definita immunità di gregge. Ho già trattato a lungo l’argomento della Paura e della Morte nel Libro “Eu-Dàimon. La felicità nell’anno di grazia 2020” e non ci rivengo. Persone spaventate sono più facilmente manipolabili e orientabili verso comportamenti che però non potevano essere così intimidatori. La vaccinazione doveva essere una libera scelta. Lo si è finalmente ammesso e scritto che non è obbligatorio. Ma come poteva esserlo? Perché fare pressioni così spietate per convincere esseri umani a farsi iniettare un siero genico a tecnologia mRNA, sperimentale, fondando le ragioni e l’obbligo su una narrazione medico scientifica cui non si mai dato possibilità di misurarsi con chi aveva raccolto ben altra documentazione? Perché?
Mi dispiace terribilmente quel che osservo: siamo in un’Italia dilaniata da un conflitto fratricida tra cittadini incattiviti, attaccati accanitamente alle proprie posizioni, non del tutto lucidi a vedere che forse accade quel che si voleva, ma che non si è realizzato nelle proporzioni auspicate. A modo nostro, pur vedendo le cose da punti di vista anche molto diversi abbiamo tutti ragione. Il torto che ci accomuna ora è vederci nemici, ma solo perché tutti attanagliati da una qualche paura che deforma la generale situazione degli italiani. Noi siamo stati sodomizzati dalla classe politica che ci ha portato a questa divisione tra noi.
Per come la vedo io, ecco come sono andate le cose. Per il contesto generale relativamente alla pandemia e a come si debba centrare tutto sulla Felicità dei cittadini, rimando al mio libro. Qui considero solo il momento presente. E oggi, agosto 2021, secondo la tabella di marcia del piano vaccinale, avremmo dovuto avvicinarci alla quota di quasi l’80% dell’anagrafe nazionale. E invece i dati indicano che si è superato non di molto il 50%, per la doppia somministrazione. A luglio è stato sferrato un assalto propagandistico intenso, mobilitando ad arte personaggi del mondo dello spettacolo con grande presa sul cittadino medio, per intimidire a morte i non vaccinati: si dovrebbe arrivare quindi al 55/57% di vaccinati. Per punire gli altri, ecco l’arma coercitiva e discriminatoria del Green Pass. E la tensione è quasi esplosiva. Perché?
Per il fatto che se effettivamente il rapporto tra popolazione vaccinata e non fosse stato di 80%-20% si sarebbe risolto tutto con semplicità: ai pochi milioni di reprobi ostili al vaccino si imponeva la stella gialla e così sarebbero stati presi a sassate ogni qual volta si fossero accostati a qualcuno. La questione è invece molto diversa: non agevole bollare come reprobi quasi la metà degli Italiani. Sì, perché va aggiunto che, dopo quanto non è stato possibile nascondere sui decessi avvenuti a seguito della vaccinazione, sulla proteina spike S1 in circolo e sul fatto che nulla si sa ancora dei nanotubi in combutta con il 5G, c’è quasi certamente un buon 10% dei vaccinati pentito di aversi fatto inoculare non si sa bene cosa e su quali effetti produrrà questo siero. Quel che è certo che il vaccino non protegge dal contagio e chi s’imbatte nel virus da vaccinato rischia di trovarsi in posizione peggiore di chi ha avuto grande fiducia nei suoi anticorpi.
Comprensibile quindi l’inquietudine di chi è confuso sulla sua scelta vaccinale che non lo garantisce in modo assoluto dal Covid, così come l’avvilimento di chi si vede discriminato pesantemente nella sua vita per non aver obbedito a un ordine intimidatorio illegittimo, dato che la stessa Unione Europea ha dichiarato e scritto che il vaccino non è obbligatorio. Un Paese diviso, con da un lato i cittadini che hanno mantenuto la fiducia nelle verità della televisione e con dall’altro quelli invece che hanno provato a pensare con la loro testa. Le accanite pressioni rendono soprattutto pesanti e insopportabili le discriminazioni delle Istituzioni italiane nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi, diritto riconosciuto invece dalla normativa europea.
La tensione andrà superata a livello superiore: va cercata con tutte le forze l’unità dei cittadini nel rispetto dei loro punti di vista aspirando alla virtù della concordia nazionale. Ormai ritengo ci sia una sola via: azzerare gli attuali partiti politici, privandoli di ogni consenso. Poco o tanto sono stati tutti complici dell’esperimento della rana bollita. Certamente con molta corruzione, complicità e connivenze. Ci hanno lessato! E adesso il Popolo Italiano si libera di queste nullità politiche e il Sovrano esce dalla pentola e si riprende lo scettro.
Per chi non conoscesse la metafora della rana bollita, ricordo che va nella stessa direzione della finestra di Overton. La dobbiamo al filosofo Noam Chomsky, che aveva preso spunto dai risultati di un vecchio esperimento scientifico ottocentesco: se si butta una rana in un contenitore di acqua bollente, l’anfibio, come tocca l’acqua, spicca un salto fulmineo e quasi sempre riesce ad uscirne vivo. Se si mette nell’acqua fredda e si riscalda molto lentamente il contenitore fino ad ebollizione, la rana finisce bollita senza mostrare alcun segno di reazione e senza tentare di venirne fuori.
“Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni – sostiene Noam Chomsky – ci accorgiamo che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e oggi ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone. In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute”.
Eccoci dunque quasi rane bollite, cotte a puntino, mentre sguazzavamo tranquilli nella nostra acqua sempre più tiepida. Ci considerano pecore e hanno parlato di immunità di gregge. Parola di Pastori psicopatici! No, non è un insulto: è una perizia scientifica condotta da uno psichiatra. Ma di questo dirò nel prossimo post.
Comunque, per quanto possibile, un sereno Ferragosto ai tutti i miei concittadini che amano davvero il loro Tricolore e che credono che ci sia un cuore italiano che unisce oltre ogni forzata divisione imposta da Potenti irresponsabili.
Un abbraccio